A che cosa servono le scienze sociali?
Un viaggio, attraverso episodi a tratti drammatici a tratti divertenti, dal Sessantotto, al G8 di Genova, fino alla recente guerra in Ucraina.
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Alessandro Dal Lago conversa con Marco Traversari: un viaggio, attraverso episodi a tratti drammatici a tratti divertenti, dal Sessantotto, al G8 di Genova, fino alla recente guerra in Ucraina. La cifra è situarsi sempre “altrove”, violare i confini, rompendo gli automatismi che tiranneggiano le singole discipline. “L’avventurarsi di Dal Lago oltre le frontiere era certamente un’indole istintiva, ma anche una scelta etica” – scrive Thomas Harrison nell’illuminante introduzione a questo volume. Calcio e spettacolarizzazione della violenza, arte e letteratura, guerra e pacifismo, media e politica, migranti e diritti, pandemia e libertà: i temi dei lavori di Dal Lago disegnano la mappa del suo nomadismo intellettuale e le qualità della sua indole fondamentalmente anarchica. È la stessa inquietudine rispetto a quelli che Aby Warburg chiamava “i poliziotti dei confini disciplinari” che si riflette in tutti i suoi lavori e dei quali la conversazione con Marco Traversari raccoglie tracce importanti. La voce che si sente forte e chiara in questo ultimo scritto è la passione per la ricerca, ma anche l’innata, inquieta, curiosità di Alessandro Dal Lago, e il tratto di un pensiero e di una scrittura che tiene insieme limpidezza e rigore, leggerezza e profondità, gravità e ironia.
Alessandro Dal Lago ha insegnato Sociologia della cultura nelle Università di Milano, Bologna e Genova. è stato visiting professor nella University of Pennsylvania e nella University of California. Il suo ultimo libro pubblicato è Sangue nell’ottagono. Antropologia delle arti marziali miste, Bologna, Il Mulino, 2022.
Marco Traversari è docente di Antropologia politica all’Università di Bologna. Il suo ultimo libro pubblicato è Antropologia dell’etnonazionalismo nei Paesi Baschi, Milano, 2021. Si occupa di costruzione dell’identità culturale e dei rapporti tra filosofia e antropologia nel Novecento.
PRESS
[…] non mi sono mai riconosciuto in gruppi, tendenze, associazioni o singole discipline accademiche. Mai avuto la tessera di un partito in tasca. Come sociologo, non ho mai nascosto i miei interessi filosofici e ho contribuito a riscoprire una filosofa, Hannah Arendt, molto critica nei confronti dei colleghi con la testa tra le nuvole. D’altra parte, mi ha sempre fatto sorridere la figura o caricatura del filosofo pensoso – come quello effigiato in un famoso bronzo di Rodin, Il pensatore.
Alessandro Dal LagoProssimi eventi:
11 maggio 2023, alle 18,30 – Spazio Maria Calderara | Milano