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Alberto Cellotto

Appendice

Fine vita
Collana: VentoVeneto
Anno: 2023
Nr. Pagine: 168
Isbn: 9791259970695

Si va dove c’è un lavoro, oppure si scappa da una condizione che sta stretta e è chiaro che chi prende questa via inizia ad avvicinarsi, per quanto in modo sempre approssimativo, a contemplare maggiormente le vicende umane. Le vicende umane però non sono tutto e anzi potrebbero essere niente. Le vicende umane hanno rotto.

14,00

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In copertina: Nicoletta Bidoia, collage serie Le soglie, 2018.

Per chi scrive quest’uomo? Tornato in Veneto dal Canada, passati i cinquanta, senza più legami e vicino a una soglia invisibile, perché scrive? Il suo è un alfabetiere di cose apparentemente casuali, da poco apparse alla vista (o all’udito), oppure riemerse da lontana memoria. Atomi di prosa, forse scritti per destinatari diversi e per lo più ignoti. Meno li conosce, più lo scrivente si affida a loro; non pretende reciprocità, ma i suoi modi risentiti e talvolta irritanti implicano pure una forma di contatto in qualche profondità perduta. Le cose appaiono, fermate in queste righe, in una posizione sospesa, fuori dal tempo, cariche di un significato che sfugge ma è lì, prossimo e tangibile nel suo diverso alfabeto. Diversi sono anche il custode del cimitero coi suoi traffici, e la signora che fa le punture, figure alla Lynch se non fosse per qualcosa di ruvido che riporta alla realtà, pure alterata, di questi Last Days che gocciolano piano sulla pagina. Ricordi, polemiche interne e intime che rivendicano la necessità della cultura (ma quale?); e soprattutto percezioni: natura (sì, esiste ancora), quinte di monti, un fiume e i colli, casolari diroccati, case ovunque piantate in un paesaggio finalmente muto, senza più connotazioni prevedibili.  

Matteo Giancotti

 

Alberto Cellotto (Treviso, 1978) ha pubblicato i libri di poesia Vicine scadenze (Zona, 2004), Grave (Zona, 2008), Pertiche (La Vita Felice, 2012), Traviso (Prufrock spa, 2014), la plaquette illustrata da Nicolò Pellizzon I piani eterni (La collana Isola, 2014), Pechino (2019), Non essere (Vydia, 2019) e La decenza comune (Pordenonelegge/LietoColle, 2020). Ha tradotto Duluth di Gore Vidal (Fazi, 2007), Canzoni per la scomparsa di Stewart O’Nan (Fazi, 2011), Una speculazione sul grano di Frank Norris (Amos Edizioni, 2012) e alcune poesie di Matthew Sweeney su Testo a fronte 53 (Marcos y Marcos, 2016). Il suo primo libro di narrativa è il racconto epistolare Abbiamo fatto una gran perdita (Oèdipus, 2018).