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Giorgio Pirlo

Diario di Guerra

Albania e Grecia 1940-1941
Collana: VentoVeneto
Anno: 2022
Nr. Pagine: 228
Isbn: 9791259970022

Ciò che caratterizza questo Diario è lo sguardo del giovane medico verso il territorio: paesaggi da incanto, etnia balcanica che suscita curiosità, nostalgia del paese quando incontra gli amici della sua giovinezza!

18,00

 

A cura di Pino Mongiello

Il Diario di guerra che il Tenente medico Giorgio Pirlo scrive in terra d’Albania si ferma al giugno 1941. Vi sono segnati gli avvenimenti che più lo hanno colpito, nel privato come nella dimensione più ampia delle azioni belliche di cui viene a conoscenza. La sua formazione fascista non gli impedisce di leggere e sottolineare le discrasie che emergono nell’organizzazione e nel funzionamento della macchina militare italiana: dalla disparità di trattamento tra gli alti livelli del regime e la massa sofferente dei soldati malati e feriti; tra l’equipaggiamento inadeguato dei combattenti italiani e quello quasi inappuntabile dei prigionieri greci. Ma ciò che caratterizza questo Diario è lo sguardo del giovane medico verso il territorio: paesaggi da incanto, etnia balcanica che suscita curiosità, nostalgia del paese quando incontra gli amici della sua giovinezza! Soprattutto, però, sono i malati a occupare la sua mente, per i quali vorrebbe fare molto più di quanto gli consentano le modeste possibilità di cui dispone. Il libro va oltre le pagine autografe lasciateci da Giorgio Pirlo. Ecco allora riportate le lettere di famiglia e quello Stato di servizio militare rilasciato dall’Esercito Italiano, in cui si scopre che quel giovane morirà nel gennaio 1944, ad Atene, prigioniero in un campo di concentramento tedesco. Nella Postfazione si potranno leggere interrogativi e ipotesi sulla sua fine.

 

Giorgio Pirlo nato a Salò e cresciuto nel momento storico in cui il fascismo si era stabilizzato in Italia come unico modello politico dominante, ne diventava seguace entusiasta ed acritico. Solo negli ultimi mesi la sua vita subirà una svolta profonda. Morirà ad Atene, prigioniero in un campo di concentramento tedesco. Laureatosi in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1936, ritenne fondamentali nell’esercizio della professione la competenza scientifica e la dedizione verso il malato. Nel novembre 1940, assegnato al Corpo sanitario, fu inviato in Albania, come sottufficiale in un Ospedale da campo, tra Valona e Tepeleni. Il periodo che va da quel mese fino al giugno 1941 è raccontato nel suo Diario di guerra. Il 9 settembre 1943, già malato di tubercolosi, cadde prigioniero dei Tedeschi.

 

Pino Mongiello (Salò, 1944) sindaco della sua città, Presidente della Comunità del Garda, Presidente dell’Ateneo di Salò. Tra le sue pubblicazioni: Alto Garda Bresciano-Uno spaccato di vita 1945/2005 (Ateneo di Salò, 2007); D’Annunzio, Il poeta in peccato di gola (Arti-Bs, 2012); Panni stesi (Civica Raccolta del Disegno, 2018); In certi luoghi dell’anima, Garda-Polesine-Gargano, con testi di Francesco Permunian, (Grafo 2020); Salò, Storia di guerra. Il monumento ai Caduti (Grafo 2021).