Filologia minima su Pasolini e altro
Collana: SaggiIl ‘metodo’ di Zabagli è una sorta di ‘filologia minima’ che affronta il testo nei suoi dettagli, nei ‘clic’ in cui la lettura sprigiona quella speciale curiosità analitica con la quale si può riuscire a penetrare più intimamente nel senso implicito, nell’immaterialità poetica del testo.
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I saggi raccolti in questo libro sono stati scritti nel corso di venticinque anni, all’insegna di ‘una lunga fedeltà’ alla figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini, di cui Franco Zabagli ha curato per molti anni l’archivio dei manoscritti originali, conservati presso il Gabinetto Vieusseux. Sono saggi usciti in occasioni diverse, e hanno per oggetto gli aspetti filologico-stilistici dell’opera di Pasolini, in particolare delle poesie e delle sceneggiature cinematografiche, nell’idea che quanto egli ha realizzato costituisce in ogni caso un unicum in cui i generi e le forme si compenetrano. Il saggio di apertura, dedicato alla collaborazione di Pasolini con Fellini per Le notti di Cabiria, è stato il primo esperimento di lettura filologica di sceneggiature e testi per il cinema, una linea di ricerca oggi ampiamente praticata. Seguono saggi dedicati all’analisi di un poemetto fondamentale come Una disperata vitalità, alle poesie giovanili in dialetto friulano, alla decifrazione di alcune “fonti” di Petrolio dai racconti di Anna Banti, una ricostruzione del rapporto con Gianfranco Contini, il grande critico che riconobbe il genio di Pasolini già nel libro d’esordio Poesie a Casarsa, riletture di film come Mamma Roma o La ricotta, e infine uno studio, ancora inedito, sull’influenza di Giacomo Leopardi in vari momenti dell’opera pasoliniana.
Il ‘metodo’ di Zabagli è una sorta di ‘filologia minima’ che affronta il testo nei suoi dettagli, nei ‘clic’ in cui la lettura sprigiona quella speciale curiosità analitica con la quale si può riuscire a penetrare più intimamente nel senso implicito, nell’immaterialità poetica del testo. Un metodo che analogamente si applica nella seconda sezione del libro, che contiene un esercizio su una fonte latina nel Leopardi delle Operette morali, due studi sulla poesia latina di Giovanni Pascoli, e un saggio, che approfondisce in modo specifico un tema che è svolto già nei saggi su Pasolini, su una profonda e inaspettata influenza nell’opera di Anna Banti del poeta surrealista Henri Michaux.
Franco Zabagli (Polcanto, 1959) vive a Firenze e lavora presso il Gabinetto Vieusseux, dove per diversi anni ha curato l’archivio dei manoscritti di Pier Paolo Pasolini. Filologo e studioso di letteratura italiana, ha curato con Walter Siti l’edizione degli scritti cinematografici di Pier Paolo Pasolini nei «Meridiani» Mondadori (Per il cinema, Mondadori, 2001), con Rosanna Bettarini e Gloria Manghetti il volume delle Lettere a Clizia di Eugenio Montale (Mondadori, 2006), con Graziella Chiarcossi il catalogo La biblioteca di Pier Paolo Pasolini (Olschki, 2017). Nel 2019 sono usciti a sua cura la ristampa tipografica di Poesie a Casarsa (Ronzani) e il volume Mamma Roma. Un film di Pier Paolo Pasolini (Cineteca di Bologna).
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Saggi usciti in occasioni diverse che hanno per oggetto gli aspetti filologico-stilistici dell’opera di Pasolini.