Ho preso tre testate
Scritte nei duri mesi della pandemia, queste originali rimembranze di un โcronistaโ, come Gian Franco Filipppini amava definirsi, costituiscono un breviario del giornalismo di provincia sul finire del secolo passato.
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in copertina un’opera di Pino Guzzonato
Scritte nei duri mesi della pandemia, queste originali rimembranze di un โcronistaโ, come Gian Franco Filipppini amava definirsi, costituiscono un breviario del giornalismo di provincia sul finire del secolo passato. La provincia di cui esse piรน spesso parlano, oltre ad essere visibilmente quella di Vicenza, si potrebbe far quasi coincidere con lโintero Veneto negli anni del suo maggiore sviluppo postbellico. Ed รจ nel Veneto degli anni โ70, โ80 e โ90 del Novecento in cui lโautore visse, che tutta la sua narrazione risulta ambientata. Ne esce un racconto ricco di aneddoti esemplari e di riferimenti puntuali a situazioni e a personaggi di un mondo dโantan ormai scomparso e stravolto dalla digitalizzazione, ma anche teatro di molte pratiche tipiche dellโinformazione locale con i suoi molti vizi e con le sue piccole virtรน. Non solo perchรฉ rievocate a partire dalle esperienze fatte lavorando nei tre fogli del titolo o perchรฉ tese a โsovvertireโ alla guida di un settimanale inizialmente di successo come ยซNuova Vicenzaยป le sorti del giornalismo padronale vigente in zona, ma anche perchรฉ testimonianza diretta di un percorso โpossibileโ da farsi e coronato dallโassunzione di significativi ruoli direttoriali, le memorie di Filippini assurgono al rango di fonte privilegiata per ricostruire ventโanni di giornalismo in Veneto e le parabole di alcune delle sue testate periodiche e quotidiane: con indubbio profitto per gli storici del settore e con auspicabile, ma prevedibile soddisfazione di chi le leggerร .
Gian Franco Filippiniย (1952-2022) tirocinante a neanche ventโanni, conseguita la maturitร , prima al ยซGazzettinoยป e poi al ยซGiornale di Vicenzaยป, ne divenne per molti anni redattore collaborando anche con altre testate (come il settimanale ยซVicenza oggiยป) sino ad assumere nel 1989 la direzione de ยซLa Nuova Vicenzaยป fondata due anni prima da Franco Mognon e da lui portata al successo ma lasciata dopo una improvvida trasformazione in quotidiano nel 1991. Abbandonato il giornalismo attivo nel 1995 dopo ulteriori esperienze fatte ancora a Vicenza, a Padova e a Verona ( a ยซVicenza Duemilaยป anche come editore, al ยซMattino di Padovaยป e alla ยซNuova Veneziaยป come redattore e infine a Verona come consulente della neonata ยซCronacaยป diretta prima da Paolo Pagliaro e poi da Giuseppe Brugnoli), nella seconda parte della sua esistenza si dedicรฒ interamente allโantiquaria-to artistico andando a vivere con la moglie Giuliana a Negrar dove in seguito a un male incurabile รจ mancato nel febbraio del 2022.
โSe devo fare un bilancio conclusivo, nonostante gli alti e bassi che hanno accompagnato anche la mia esistenza, dico che sono stato un uomo moderatamente fortunato, che ha vissuto due vite. La prima da giornalista, scapolo, senza figli. La seconda da antiquarietto (come mi piace prendermi in giro), sposato e con due figli maschi. Il giornalismo รจ stata una passione. Chissร se sarรฒ riuscito a spiegarlo ai lettori di queste pagineโ.