Per un’Italia resiliente, sostenibile e moderna ANBI e i Consorzi di bonifica protagonisti
Collana: Fuori Collana€39,00
Acquistabile in prevendita
A cento anni di distanza dallo storico Congresso Regionale per le Bonifiche Venete, promosso dalla Federazione Nazionale dei Consorzi di bonifica e ospitato dalla città di San Donà di Piave nel marzo del 1922, si è ritenuto opportuno riflettere sulle azioni che i Consorzi possono intraprendere per affrontare la complessa sfida legata ai cambiamenti climatici e rispondere alle sollecitazioni che giungono dall’ONU in merito alla costruzione di una società sostenibile. Al centro del dibattito al Congresso di San Donà fu il concetto di ‘integralità della bonifica’, maturato gradualmente nei quattro decenni precedenti grazie all’impegno di importanti uomini politici come Alfredo Baccarini, Giuseppe Zanardelli, Francesco Saverio Nitti, Luigi Luzzatti, Pietro Bertolini, Francesco Cocco Ortu, Pietro Lacava e Ettore Sacchi. La rilettura degli Atti del Congresso del 1922 è stato il punto di partenza del lavoro di un Comitato scientifico – composto da 25 esperti provenienti da varie università italiane nonché da centri di ricerca e istituzioni legate alla governance della bonifica – caratterizzato da competenze molto diverse ma parimenti necessarie per adottare un approccio olistico, l’unico funzionale a raggiungere i target dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. A distanza di un secolo si è ragionato su quello che potrà essere il ruolo dei Consorzi di bonifica in uno scenario condiviso a livello globale, all’interno del quale non è più possibile differire l’adozione di una partecipata azione di responsabilità nei confronti della preservazione dell’ambiente che ci ospita e l’attivazione di ogni intervento che possa contrastare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici, della siccità e del diffuso dissesto idrogeologico. La capacità di conservare e tutelare la risorsa acqua, di difendersi dall’acqua e gestirne la disponibilità saranno elementi in grado di incidere sensibilmente sulla qualità della vita delle persone, sull’economia, sul livello occupazionale delle attuali e future generazioni. Il prodotto finale del Comitato scientifico è uno strumento operativo che presenta 33 Itinerari strategici, utili a permettere ai Consorzi di ottimizzare le proprie azioni al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 che li vedono maggiormente coinvolti.