A cura di Monica Centanni
Aby Warburg, fondatore di una nuova scienza della cultura, che restituisce parola all’immagine; figura di “intellettuale militante” (così Gertrud Bing), per il quale non si dà distinzione tra vita e pensiero; pioniere di nuovi metodi di ricerca che inventa macchine, nuovi ‘organi’ per attivare ed esercitare il sapere; architetto di spazi disegnati per essere arene del pensiero: la Biblioteca di Scienza della cultura (migrata da Amburgo a Londra nel 1933) e l’Atlante Mnemosyne, le imprese che costituiscono la parte più consistente della sua eredità.
Gli undici contributi raccolti per la prima volta in questo volume, tutti fioriti in ambito italiano, tracciano in modo chiaro la linea del “pensiero vivente” di Warburg. Giorgio Pasquali, Mario Praz, Gertrud Bing, Arsenio Frugoni, Giorgio Agamben, Guglielmo Bilancioni, Alessandro Dal Lago, Gianni Carchia, Salvatore Settis, Kurt W. Forster, Maurizio Ghelardi: il dialogo polifonico, ravvicinato o a distanza, fra studiosi di formazione diversa, attiva un fascio di luce che illumina in modo inedito la personalità di Warburg e mette in risalto il profilo del suo lascito intellettuale.
Sommario
Prefazione
Monica Centanni, Nota sui criteri di scelta e contestualizzazione dei saggi.
Giorgio Pasquali, Ricordo di Aby Warburg [1930];
Mario Praz, Recensione a Gesammelte Schriften [1934];
Gertrud Bing, Aby A. Warburg [1960];
Arsenio Frugoni, La Rinascita di Warburg [1967];
Giorgio Agamben, Aby Warburg e la scienza senza nome [1975, 19842];
Guglielmo Bilancioni, Aby Warburg, il gran signore del labirinto [1984];
Alessandro Dal Lago, L’arcaico e il suo doppio: Aby Warburg e l’antropologia [1984];
Gianni Carchia, Aby Warburg, simbolo e tragedia [1984];
Salvatore Settis, Warburg continuatus [1985, 19952];
Kurt W. Forster, Aby Warburg cartografo delle passioni [1999];
Maurizio Ghelardi, L’ultimo Warburg [2004].
Postfazione
Monica Centanni, Aby Warburg e il pensiero vivente.